L’ALERT DI BANCA D’ITALIA ALLE BANCHE: DISOMOGENEITÀ NELLE COMMISSIONI, RISCHI LEGALI E REPUTAZIONALI

26.10.2020

L’ALERT DI BANCA D’ITALIA ALLE BANCHE: DISOMOGENEITÀ NELLE COMMISSIONI, RISCHI LEGALI E REPUTAZIONALI

Nel 2018 il Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Servizio Tutela dei Clienti e Antiriciclaggio nel corso dell’attività di controllo sulle modalità di applicazione delle norme in materia di remunerazione di affidamenti e sconfinamenti ha rilevato disomogeneità nell’interpretazione e nelle prassi applicative adottate dagli intermediari vigilati.

 

Banca d’Italia, a seguito della propria attività di controllo degli istituti bancari, ha fornito indicazioni per conseguire la rimozione delle più frequenti anomalie, assicurare la conformità delle prassi applicative e favorire condotte più attenti alla qualità delle relazioni con la clientela.

 

Banca d’Italia ha descritto le principali criticità riscontrate e le indicazioni applicative per gli intermediari utili ad innalzare il livello di tutela della clientela e a minimizzare l’esposizione degli intermediari a rischi legali e reputazionali.

 

I controlli svolti presso alcuni intermediari hanno evidenziato casi di disorganicità e genericità delle disposizioni interne in tema di costo per la clientela degli affidamenti e degli sconfinamenti, ed è stato rilevato inoltre un ridotto coinvolgimento degli organi con funzioni strategiche, di gestione e di controllo su queste importanti tematiche.

 

Agli istituti di credito è richiesta l’adozione di un quadro di regole interne in materia di remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti necessarie per il pieno rispetto della normativa di riferimento, per una elevata qualità dei rapporti con la clientela e per la prevenzione dei rischi legali e reputazionali.

 

A tal fine gli istituti di credito devono porre in essere accorgimenti di carattere organizzativo idonei ad assicurare che in ogni fase dell’attività di intermediazione sia prestata costante e specifica attenzione alla trasparenza delle condizioni contrattuali e alla correttezza dei comportamenti.

 

I controlli condotti da Banca d’Italia hanno evidenziato carenze nell’individuazione dei costi presi in considerazione nelle metodologie di calcolo e tariffazione delle commissioni, talvolta sono stati inclusi fra le spese ristorabili oneri diversi da quelli previsti dalla normativa vigente, oppure non sono state aggiornate le spese considerate.

 

La Vigilanza ha rilevato in alcuni casi la ripetuta applicazione di CIV in un arco temporale ristretto, per un ammontare di sconfino contenuto e/o a fronte di incrementi di importo irrilevante, indicativa di automatismi informatici che rendono quanto meno dubbio l’effettivo compimento dell’attività di istruttoria veloce da parte dell’intermediario.

È risultata altresì da migliorare la documentabilità delle attività compiute in sede di istruttoria veloce, non sempre idonea a consentire una ricostruzione degli approfondimenti condotti dal singolo gestore ai fini della concessione dello sconfinamento.

 

Si è rilevato quindi la mancanza di un efficace sistema dei controlli interni che consenta agli organi aziendali di acquisire gli elementi di conoscenza strumentali all’adozione di scelte consapevoli e l’attivazione di interventi correttivi adeguati in caso di anomalie e che assicuri che l’attività aziendale sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

 

  1. Le verifiche effettuate dalla Vigilanza presso gli intermediari hanno evidenziato che la funzione di Compliance degli intermediari non ha sempre trattato la materia della remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti o non ne ha adeguatamente valutato i rischi di natura legale e reputazionale.

Sono risultati spesso assenti o non soddisfacenti gli approfondimenti condotti in merito all’entità e frequenza della CIV, l’individuazione delle causali di addebito rilevanti, la portata onnicomprensiva della CO.

 

Se Banca d’Italia con una comunicazione ufficiale ha rilevato ed evidenziato agli istituti di credito anomalie nelle procedure, nei controlli interni, nei comportamenti e nell’applicazione delle normative di riferimento allora il problema legato alla remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti esiste ad è reale.

 

Occorre però avere conoscenze specifiche e strumenti adatti perché la clientela banca possa, se del caso, recuperare i costi e le commissioni corrisposte all’istituto di credito in modo non conforme a quanto stabilito dalle norme.

 

Fortunatamente per i nostri clienti, questi strumenti e queste conoscenze noi li abbiamo.

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